8 MAGGIO, ore 19. Prosegue la rassegna “L’opera cinematografica tra restauro e conservazione” al MAXXI L’Aquila
Il laboratorio della Cineteca ha dovuto attuare una serie di interventi propedeutici volti alla ricostruzione dell’opera cinematografica per generarne una copia integra, con la migliore qualità tecnicamente ricavabile, quanto più possibile fedele all’originale.
I lavori sono iniziati da qualche anno prima con l’attività di proto restauro. Esso prevede una serie di operazioni preliminari volte alla ricerca presso archivi nazionali ed esteri di altre copie con cui effettuare raffronti e programmare gli interventi di ricostruzione ritenuti più appropriati. Si è proceduto, poi, al lavoro di ricostruzione vero e proprio, attuato presso i laboratori della Cineteca, dal quale è stata ricavata una matrice dell’opera destinata alla conservazione.
La seconda fase di lavorazione è servita a rendere proiettabile la pellicola meccanicamente allo scopo di scansionare le immagini. Le attività hanno riguardato la ricostruzione di tutte le perforazioni danneggiate (parte esterna della pellicola che permette alla stessa di essere trascinata), la ricostruzione dei fotogrammi che presentavano immagini lesioniate ed il rifacimento delle numerose giunte presenti sulla copia.
Durante la terza fase si è provveduto al lavaggio della pellicola mediante la macchina lavatrice che ha permesso di togliere le macchie di olio lasciato dai rocchetti dei proiettori di sala, i residui di colla proveniente dai nastri utilizzati per la ricostruzione delle giunte e la polvere depositata tra le lesioni dei fotogrammi che crea visivamente durante le proiezioni dei punti neri, dette spuntinature; in alcuni casi la polvere invade anche le piste audio creando fruscii di fondo.